La superficie del monastero monumentale di Anba Bishoy e`
di circa 2 acri e 16 carati (400 ettari di terreno). Il Principe Omar Toson Pasha` fu il primo a delimitarne la superficie nonche’ le dimensioni dei suoi edifici antichi come la fortezza, il mulino e le mura che lo circondano e cio` quando visito` il sito nel 1935. In piu`, il Principe lascio` un libro che illustra dettagliatamente i punti di riferimento storici del monastero.
Il Santo Anba Bishoy fondo` il monastero a lui intitolato nel deserto
di Wadi El Natrun nel quarto secolo e precisamente dopo l’anno 374 d.C.
Il Santo Anba Bishoy divento` monaco nel 340 d.C., all’eta` di venti anni, e visse nel deserto di Wadi El Natrun, proprio nella zona di Tel Abu-Hinnis che dista tre chilometri a sud est del monastero attuale di Anba Bishoy. Fu apprendista del Santo Anba Bemwa e rimase il suo discepolo per ben trentaquattro anni, durante i quali fu l’esempio di ubbidienza, di ascetismo e di santita`. Il Santo Joannis (Giovanni) il Piccolo fu il suo compagno di vita monastica e tutti e due vissero insieme nella localita` di Abu- Hinnis, vicino al loro maestro Santo Anba Bemwa.
Anba Bemwa morὶ nel 374 d.C. l’Angelo apparve ai due Santi Anba Joannis (Giovanni) e Anba Bishoy e indico` al Santo Anba Joannis di abitare vicino all’Albero dell’Ubbidienza, mentre al Santo Anba Bishoy indico` di abitare a due miglia dalla localita` di Tel Abu-Hinnis dalla parte di ovest. Fu cosὶ che il Santo Anba Bishoy si reco` al posto indicatogli dall’Angelo e abito` nella grotta che si trova attualmente nel monastero della Madonna Vergine Maria Al Sorian e divenne molto noto dappertutto.
Un grande gruppo di persone gli stavano intorno, si aggregarono e divennero i suoi discepoli. Insieme costruirono la chiesa conosciuta tuttora come la chiesa antica di Anba Bishoy davanti alla quale scavarono un pozzo noto adesso come il pozzo dei Martiri, come anche costruirono un mulino per macinare i cereali e le messi.
Questo fu l’inizio per il monastero di Anba Bishoy dove tutto anadava serenamente, finche’ i Berberi invasero il monastero nel 407 d.C.
Allora, Anba Bishoy lascio` lo Scetes insieme ai suoi discepoli, recandosi ad “Ansena” (a Mallawi nel governatorato di Minya),
dove fondo` un altro monastero che prende il suo nome ed e` situato ancora oggi nel villaggio di Deir El Bersha. Dieci anni piu` tardi,
nel 417 d.C., morὶ il Santo Anba Bishoy ad “Ansena” dove venne seppellito con grande venerazione.
Nell’840 d.C., Ahmed Ibn Tulun riuscὶ ad annientare i Berberi. In quei tempi, il monastero non aveva delle mura, per cui i monaci si radunarono e ci misero tre anni per costruire un recinto per il monastero, il quale esiste finora. Dopo aver completato le opere di costruzione del recinto, i monaci presentarono una richiesta al Papa Giuseppe І , il cinquantunesimo Patriarca di Alessandria per riportare il loro Padre Anba Bishoy da “Ansena”, dopo piu` di 400 anni passati la`. In effetti, il corpo del Santo fu traslato da “Ansena” e riportato nel suo monastero nell’843 d.C. e tutto procedeva bene fino al tredicesimo secolo, quando le formiche bianche attaccarono il monastero, distruggendo il tetto ligneo dell’antica chiesa, come anche tutte le strutture in legno che si trovavano allora nel monastero.
Nel quattordicesimo secolo, il Papa Beniamino П rimosse tutti i resti della rovina generata dalle formiche bianche ed edifico` un nuovo tetto alla chiesa con le rocce di Selce. Dunque, mentre la chiesa risale al quarto secolo, il suo tetto risale al quattordicesimo secolo. Malgrado che tutto andasse bene nel convento, tuttavia il progresso sia monastico che architettonico procedeva molto lentamente, finche’ non venne il Defunto sua Santita` Papa Shenouda Ш in novembre 1971 d.C. e realizzo` una imponente rinascita sui versanti monastico ed architettonico. In effetti, fece costruire tante chiese, strutture di servizio nel convento, nonche’ la Sede Papale. Quando sua Santita`, Papa Tawadros П sedette sulla Cattedra di San Marco in novembre 2012, attuo` una grande ripresa architettonica, culturale e monastica. Fondo` il Centro Papale Logos, tenne tante conferenze culturali, incoraggiando i Padri monaci alla ricerca, allo studio e alla padronanza ed ottimizzazione delle diverse lingue.