La chiesa della Caverna della Vergine Maria e` localizzata accanto alla muraglia settentrionale, quasi al centro del monastero. Ci sono tre gradini di scale davanti alla chiesa che conducono al “Docsar” che comprende la porta della chiesa e una figura in mosaico della Vergine Maria che porta Cristo Signore. Il livello della chiesa e` inferiore a quello del “Docsar” di sei gradini.
L’altare centrale e` dedicato alla Vergine Maria, l’iconostasi e` in legno incastonato di avorio, decorato con forme di croci risalenti al quindicesimo secolo d.C., e sopra la quale sta l’icona della Vergine Maria che regge Cristo Signore, a sua destra e a sua sinistra stanno i dodici Discepoli. In alto all’iconostasi troviamo il Crocifisso e le tre Marie.
A destra dell’altare, c’e` una grande icona della Vergine Maria, seduta in trono e porta in grembo Cristo Signore.
A sinistra dell’altare, c’e` una icona di Cristo Signore, seduto in trono, alza una mano come segno di benedizione e con l’altra mano tiene la Sacra Bibbia, la testa circondata dall’aureola luminosa, penetrata da una croce a tre rami. Quanto all’altare meridionale, esso e` dedicato a San Marco Apostolo ed ha un’iconostasi recente dei Padri del Monachesimo, i quali da sinistra sono: San Pacomio, Padre del Cenobitismo ( la vita in comune ), Sant’Antonio, Padre dei monaci, al centro San Marco Apostolo, Evangelizzatore dei territori egiziani e intorno al quale, appaiono una barca ed un faro, per indicare la sua predicazione ad Alessandria , il suo nome e` segnato in lingua copta. Da destra i Santi sono: San Macario il Grande, fondatore del Monachesimo nella localita` di Wadi El Natrun, e infine San Scenute, Capo degli Eremiti.
Tutti quanti indossano “L’Eskim” ( Cintura di cuoio a forma di trecce )del Monachesimo e tengono in mano un bastone, tranne San Marco Apostolo che ha una veste e un mantello blu.
L’altare settentrionale porta il nome del Martire San Giorgio il Romano e sull’Iconostasi da destra a sinistra troviamo: il Martire Abanoub da Nehisa, il Martire San Mena d’Egitto (o Mina) il miracoloso, al centro il Martire San Giorgio il Romano, il Martire San Mercurio Abu Sayfayn “il Santo dalla doppia Spada” e l’ultima icona della Martire Demiana e le Quaranta Vergini.
Il primo Coro.. Reliquiario dei Santi:
Nel primo Coro, c’e` un reliquiario recente sulla parete settentrionale della chiesa davanti all’altare del Martire San Giorgio. Nel reliquiario ci sono due ampolle. La prima custodisce le parti del corpo di San Joannes il Piccolo, il cui monastero fu distrutto nel tredicesimo secolo d.C., percio` i monaci trasferirono le sue reliquie al monastero Al Sorian. Mentre la seconda ampolla, conserva le reliquie di dodici Santi di diverse nazionalita` e sono : San Efrem il Siro ( nel monastero c’e` un albero che tuttora porta il suo nome ), San Severo Antiocheno, Patriarca di Antiochia, il Papa San Dioscoro di Alessandria, il venticinquesimo Patriarca, Santo Quirico e sua madre, la Martire Giulitta, il Martire San Teodoro l’Orientale di Amasea ( noto anche come Teodoro Tirone o Tiro ), i Quaranta Martiri di Sebastea (Sebaste), San Giacomo l’interciso (o Giacomo il Persiano ), San Joannes il Piccolo, San Mose` l’Etiope, San Archilides il monaco ed infine i capelli di Santa Maria Maddalena.
Il primo Coro include una vasta collezione di icone tra le quali:
- Icona della Madonna Vergine Maria che porta Gesu` Cristo e la circondano tre angeli da ogni lato. San Giovanni Battista che tiene il piede di Cristo Signore per ricordarci le sue parole: “Colui che viene dopo di me, al quale io non sono degno di sciogliere il legaccio dei calzari!” (Giovanni 1:27) e accanto a lui c’e` un agnello per ricordarci il detto: “ Ecco l’agnello di Dio, ecco colui che toglie il peccato del mondo!” (Giovanni 1:29).
- Icona del Santo Profeta Elia (o Elias), sopra la quale troviamo Cristo Signore e la Vergine Maria e sotto c’e` scritto che fu dipinta da Anastasio il Greco nel 1582 dei Martiri.
- Icona della Crocifissione e descrive Cristo Signore Crocifisso, con i due Ladroni a destra e sinistra, tre soldati con le lance e sotto la Vergine Maria a destra e San Giovanni il Discepolo che Gesu` amava a sinistra.
- Icona della Risurrezione: e` un dipinto dello stesso Anastasio il Greco e risale all’anno 1582 dei Martiri. L’icona e` simile ad una copia presente nel Museo Copto.
Il secondo Coro
Nel secondo Coro c’e` il vecchio reliquiario che custodiva le reliquie dei Santi, le quali sono state successivamente trasferite al nuovo reliquiario nel primo Coro. Cio` che contraddistingue il vecchio reliquiario sono le icone appese, nonche’ le decorazioni di legno intarsiato risalenti al dodicesimo secolo d.C. In effetti, il legno si considerava un elemento essenziale nell’arte Copta, essendo un materiale duttile ideale per la marcatura e l’incisione, per questo motivo veniva usato nella decorazione delle porte e delle iconostasi nelle chiese, e ancora oggi si usa fare delle incisioni sul legno.
La porta divisoria del secondo Coro che lo divide dal primo Coro racchiude bei motivi ornamentali risalenti all’epoca Fatimide, che si caratterizza soltanto per le decorazioni senza fare incisioni di immagini. La porta e` composta da tre ante, e` lunga quasi sei metri ed i pannelli di riempimento sono di una bella manifattura. L’unico ingresso o accesso alla chiesa si trova in questo Coro al lato meridionale.
Le icone appese sulle pareti di tale Coro sono tutte recenti.
Verso la fine del Coro, a ovest, e` situato il catino o bacino di “El Lakkan”, intorno al quale si celebra la Messa della commemorazione del Battesimo di Gesu`, ossia la festa dell’Apparizione Divina.
Il terzo Coro
Nel terzo Coro, sul muro del lato occidentale, in alto, troviamo tre pezzi di marmo, sui quali sono incise tre lettere, ciascuna delle quali ha il suo simbolo e significato.
Al centro, la lettera “V” abbreviazione della parola “Evnoti”, ovvero Dio, la lettera “Alfa” al lato settentrionale che significa “L’inizio” e la lettera “Omega” dalla parte meridionale e significa “La fine”, vale a dire che Dio e` “l’inizio e la fine”.
Inoltre, questo Coro contiene una grande collezione di nuove icone rappresentanti martiri e santi.
La progettazione di tale chiesa risale al nono secolo d.C. E` nota come la chiesa della caverna, per la presenza di una caverna ovvero un rifugio sotterraneo presso la muraglia settentrionale, a cui si fa accesso tramite un’apertura nel muro dell’altare settentrionale, e che i Padri monaci usavano per sfuggire agli attacchi dei Berberi. La caverna e` finora conservata.